martedì 11 novembre 2008

Maria Cristina Ricciardi
Liberata dal compito di riproduttrice naturalistica, la sua esperienza artistica vive in presenze ed in contaminazioni oggettuali che si innestano sul piano spaziale e lo qualificano, con la loro nuova fisicità, come un urlo liberatorio contro tutte le coercizioni imposte sull'uomo, finanche le brutalità degeneranti, insite nel dominio tecnologico. Le sue opere contengono un tasso di elevatissima emotività, e una punta ironica, come la critica a più volte sottolineato. Accattivanti e taglienti come la lama di un coltello, familiari ed inquietanti allo stesso tempo, ci immettono nel dualismo sconcertante tra apparente e reale, che solo il riscatto dell'esperienza può superare.

2007

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